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Informazione culturalei sul paese

I simboli russi: la balalaika, il samovar, la matrioska, il cappello con i paraorecchi.

Un tempo il samovar, la balalaika e la matrioska erano veramente molto popolari in Russia: il samovar si trovava in ogni abitazione, perché altrimenti non era possibile bere il the; senza musica – prima di tutto della semplicissima balalaika – come si poteva andare a una festa? E la matrioska era la bambola più comune e comprensibile in ogni famiglia. Oggi è cambiato tutto: nelle famiglie russe non troverete né balalaike, né samovar, e le matrioske le comprano al mercato solamente gli stranieri…

Tuttavia, è possibile ascoltare il suono della balalaika ancora oggi nei complessi di musica popolare russa. Si tratta di un piccolo strumento musicale con tre corde, tese su un corpo triangolare. Il suono della balalaika, che è conosciuta in Russia a partire dal XVIII secolo, è squillante e aperto. Il nome <> in russo suona simile ai verbi <>, vale a dire <>.

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La balalaika, evidentemente, era così popolare fra la gente semplice grazie alla facilità con cui la si può suonare. Con l’accompagnamento della balalaika era facile cantare canzoni, ballare, e soprattutto eseguire <> popolari – stornelli improvvisati, brevi, semplici e leggeri, dal contenuto scherzoso. Eccone un esempio:

Una volta Fedja non chiuse
In bagno entrambi i rubinetti,
Per rammentare a tutti i vicini
Il destino del “Titanic”.


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Samovar

Il samovar è un antico strumento usato per bollire l’acqua e preparare il tè. Ad inventare questo sistema furono in cinesi, ma in Cina non hanno mai preparato il tè con l’aiuto del samovar.

Al centro del samovar si trova un tubo, nel quale viene messo del materiale che brucia: carbone, pigne, legno; l’acqua riempie lo spazio che rimane fra il tubo e la parete esterna del samovar. Affinché il materiale messo nel tubo bruci bene e scaldi velocemente l’acqua, al samovar viene aggiunto in alto, in modo da creare risucchio, un lungo tubo. L’acqua che esce a bollire all’interno del samovar rimane calda molto a lungo. Quest’acqua viene poi usata per preparare il thè in una piccola teiera a parte.

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I primi samovar comparvero in Russia nella città di Tula, alla fine del XVIII secolo. Tula è un famoso centro di produzione delle armi; e fu proprio uno dei maestri delle armerie locali che realizzò il primo samovar artigianale. I samovar poco a poco divennero popolari, la loro produzione crebbe, e quella che era nata come una produzione artigianale si trasformò in una vera e propria industria. Alla metà del XIX secolo solo a Tula esistevano già 28 fabbriche di samovar, che producevano 120mila samovar all’anno! I samovar erano dei tipi più diversi: da 3, da 5, da 10 e persino da 25 litri d’acqua.

Al giorno d’oggi gli autentici samovar sono usati raramente, tuttavia Tula continua come un tempo a produrre samovar, che scaldano l’acqua sia con il metodo tradizionale che a corrente elettrica. Nel caso capitaste a Tula, dovete necessariamente visitare il museo dei samovar, nel quale è possibilei non solo vedere un’enorme quantità dei più diversi samovar, ma anche conoscere la loro storia.

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Matrioska

La matrioska è comparsa in Russia in tempi affatto recenti, non più di 100 anni fa. Una bambola giapponese, fatta col principio della <> - cioè di una figura inserita dentro l’altra – fu regalata ad una fabbrica moscovita che produceva bambole. La bambola giapponese, che raffigurava il saggio Fukuruma, fece un’enorme impressione su un maestro russo, che lavorava in quella fabbrica. Ed egli realizzò una sua bambola, composta da figure di bambini e bambine. Le figure furono dipinte dall’artista Sergej Miljutin. La figura principale era una ragazza vestita con gli abiti tradizionali russi: sarafan, fazzoletto e grembiule; la figura più piccola era invece di un bambino. La bambola fu chiamata <> - forma diminutiva-vezzeggiativa del nome russo <> (che, a sua volta, proveniva dalla parola latina <>).

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La bambola matrioska piacque a tutti, e alcuni piccoli laboratori della cittadina provinciale di Sergiev Posad iniziarono a produrla; gli ordini per la matrioska non si sono più fermati, e la fantasia degli artisti non si è esaurita fino al giorno d’oggi.

Il cappello con i paraorecchi

Come cappello invernale da uomo già da tempo in Russia riscuote un grande successo il cappello con i paraorecchi, chiamato <>. <>, perché nel grande freddo ripara le orecchie. Ma questo cappello ripara non solo le orecchie, bensì anche la fronte, quando c’è vento forte. Il cappello è fatto in modo che quando fa caldo si possono sollevare alcuni elementi, mentre quando fa freddo si possono abbassare e chiudere. Secondo una versione dei fatti questo modello di cappello sarebbe arrivato in Russia dalla Scandinavia, più precisamente dalla Finlandia, ma finora nessuno ha potuto confermarlo. Resta il fatto, che l’ushanka iniziò ad essere associata all’abbigliamento russo, probabilmente perché risponde perfettamente al clima di questo paese. Nel 1940 il cappello fu addirittura scelto come copricapo invernale per l’esercito e per la polizia.

Oggi in inverno per la strada si possono incontrare ushanke dei più diversi modelli: dai semplici e poco costosi cappelli di lepre fino a varianti realizzate con pelliccia molto cara, e da designer famosi. Ma i fatti restano fatti: per gli uomini in inverno non esiste copricapo migliore dell’ushanka!

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Uomini e donne in Russia.

Quando si domanda agli stranieri in Russia che cosa gli piace di più nel paese, spesso si riceve una strana risposta: le donne russe (ed è, ovviamente, la risposta degli uomini). In questa risposta scherzosa, in realtà, c’è un gran fondo di verità: la statistica dimostra che il numero di donne russe che si sposano con uomini stranieri cresce di anno in anno. Per di più le donne russe sposano tanto europei e americani, quanto cinesi e giapponesi. Sorgono allora due domande: per quale motivo le donne russe piacciono tanto a tutti, e cosa c’è che non va negli uomini russi?!

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Che le donne russe siano belle è la verità, ma questa non è la cosa più importante. Quello che conta, è come si comportano e a cosa danno la priorità nella loro vita. Per motivi storici si è sempre verificato che gli uomini in Russia fossero pochi (fenomeno che caratterizza soprattutto il XX secolo). Le donne russe si ricordano di questo fatto a livello <> e ne traggono le loro conseguenze: vogliono per forza piacere agli uomini, conquistarli, perché la concorrenza (in particolar modo con l’età) è grande.

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La prima cosa alla quale si fa attenzione è l’aspetto esteriore. La donna russa dà molta importanza all’estetica, all’abbigliamento e al trucco. Persino d’inverno la maggior parte delle donne in Russia porta stivali con i tacchi alti! La donna prima di tutto pensa a come essere bella e attraente. Il fatto che questo possa essere estremamente scomodo e dannoso per le gambe, almeno temporaneamente si può dimenticare. La volontà di apparire belle si manifesta anche nel vestiario alla moda e appariscente, nel trucco vistoso, nell’abbondanza di gioielli alle mani, al collo e alle orecchie. Bellezza ad ogni costo, unita al desiderio di piacere agli uomini. Gli uomini questo lo vedono, lo sentono, e – ovviamente! – gli piace molto.

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Di natura le donne russe sono riservate, lavoratrici e premurose.

Tutte le donne sono di per sé emotive, quelle russe sono estremamente emotive e romantiche. Le donne russe amano in maniera sconfinata e senza calcoli, spesso senza pensare agli aspetti reali della vita. La passionalità e il romanticismo delle donne contribuiscono pure non poco a conquistare gli uomini.

In Russia, nonostante la rivoluzione, le guerre e gli altri sconvolgimenti, si è mantenuto uno sguardo conservativo e tradizionale sul ruolo della donna nella famiglia e nella società. L’uomo rimane ancora oggi a capo, mentre il ruolo della donna è di tutelare il focolare domestico ed educare i figli. È ovvio che oggi la maggior parte delle donne lavora, ma questo non significa che la carriera occupi un posto molto importante nella loro vita. No, il posto principale continua ad essere occupato, come prima, dalla famiglia: marito, figli, casa ed economia domestica. Le donne non pretendono nemmeno di accedere al grande business, o alla politica: e chi ce le manderebbe? E poi loro stesse sono convinte che, ahinoi, quello non sia il loro posto…

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E gli uomini russi? Per gli uomini russi (e non solo) oggi corrono tempi difficili.

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Da una parte, i bambini russi vengono educati fin dal’infanzia nello spirito di un ideale di virilità, magnanimità e onestà. Il bambino non può offendere le femmine, perché i veri uomini non lo fanno; i bambini non possono piangere, poiché i veri uomini non piangono; il bambino non può fare questo e non può fare quello. Un vero uomo deve essere fisicamente forte, sicuro di sé, equo, attivo e persino aggressivo; questo è normale e giusto. Appena cresciuto un po’, divenuto adolescente, il bambino fuma a scopo dimostrativo, parla a voce alta, beve birra, dice parolacce, - tutto per farsi vedere: <>. È questo il modo superficiale e ingenuo in cui lui intende l’essere un uomo vero.

Dall’altra parte, non tutti possono essere eroi, ma ammettere la propria umana debolezza, l’insicurezza in mezzo agli altri uomini non è possibile. Mostrare compassione, pietà, pazienza, o in generale manifestare i propri sentimenti, in una compagnia maschile in Russia è decisamente fuori luogo.

Educati in un sistema in cui l’uomo gioca un ruolo di leader nella famiglia, gli uomini spesso si smarriscono nella vita moderna, laddove – soprattutto nelle grandi città – la donna guadagna talvolta quanto l’uomo, se non di più. E anche se la donna, la moglie non rimprovera mai il marito, egli si sente tuttavia psicologicamente a disagio. La situazione peggiora, se l’uomo attraversa problemi seri sul lavoro. In una situazione simile l’uomo russo non può distrarsi occupandosi della famiglia, dei figli, aiutando la moglie nelle faccende di casa, poiché questo non è il suo ruolo sociale. Sopporta molto male lo stress psicologico, il quale – come è noto – il più delle volte in Russia si elimina nel modo più primitivo ma efficiente: con la vodka.

Tuttavia non va tutto così male. Gli uomini russi, così come le donne, sono lavoratori e allo stesso tempo romantici, emotivi e passionali – meglio di tutti li ha descritti lo scrittore russo Dostoevskij. Se un uomo ama una donna, è pronto a tutto per conquistarla: la corteggerà nel modo più bello, la ricoprirà di fiori, le farà ogni giorno complimenti e regali costosi, senza contare né soldi né tempo…

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Inoltre in Russia esiste l’amicizia maschile. È ovvio che gli uomini fanno amicizia anche negli altri paesi, ma soltanto in Russia l’amicizia fra uomini occupa un posto così serio e importante come nella vita degli uomini, soprattutto giovani. Un russo può avere colleghi di lavoro, conoscenti, ma questi non sono amici. Gli amici di solito sono pochi, talvolta ci sono solo una o due persone che si possono chiamare <>. L’amico è una persona che spesso ci è più vicino di un padre o di un fratello. Un amico ti aiuta in qualunque situazione difficile, si può andare da lui in qualunque momento, gli si può raccontare tutto di sé, gli si può confidare qualunque segreto. Un’amicizia del genere spesso nasce durante l’infanzia, la giovinezza, per poi rimanere per lunghi, lunghi anni, a prescindere da come cambino le circostanze. Su quest’amicizia sono state scritte molte canzoni e poesie, in essa credono i bambini russi, per quanto, nella realtà, non tutti abbiano la fortuna di conservare un’amicizia così.


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