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Informazione culturalei sul paese

Intorno a Mosca e oltre..

Peredelkino

Peredelkino è la località antica di campagna più vicina a Mosca: si trova a 20 km a sud-ovest di Mosca. Qui si sono conservati una bella natura e un’antica chiesa del XVII secolo con il cimitero. La storia di Peredelkino è molto interessante, ma la sua fama dipende in primo luogo dal fatto che a Peredelkino visse per molti anni (dal 1936 al 1960), nella sua casa di campagna, il grande poeta russo Boris Pasternak. Oggi la casa di Pasternak è diventata un museo. Oltre alla dacha di Pasternak, a Peredelkino è possibile vedere anche i musei di altri famosi poeti russi sovietici: del celebre poeta per l’infanzia Kornej Chukovskij e del poeta della seconda metà del XX secolo Bulat Okudzhava.

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Sergiev Posad

Sergiev Posad si trova a 70 km di distanza da Mosca, lungo la strada per Jaroslavl. Originariamente sul sito di questa cittadina si trovava una chiesa, quindi un monastero. Il monastero era dedicato alla Santa Trinità, ed era stato fondato dal monaco Sergej Radonezhskij nel XIV secolo. Sul territorio del monastero si sono conservati chiese, templi, campanili, palazzi di diversi periodi della storia russa fra il XV e il XIX secolo. Per la cattedrale maggiore del monastero – quella della Trinità – fu appositamente dipinta l’icona russa più famosa <>, ad opera del grande pittore Andrej Rublev.

Sergej Radonezhskij fu in principio un monaco, poi semplicemente priore del monastero, ma la sua influenza e la sua autorità sul popolo russo furono enormi. Da tutto il paese si recavano a lui per ricevere aiuto, consigli, benedizione – e rimanevano a vivere lì vicino: apparve così il villaggio, e poi la città di Troizk, che oggi porta il nome di Sergiev Posad.

Il complesso architettonico del monastero di Sergiev Posad si distingue per le sue straordinarie eterogeneità ed armonia. Il complesso si trova sotto la tutela dell’Unesco.

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Kolomna

Kolomna è una piccola città della provincia di Mosca, sorta circa 900 anni fa. Nei secoli XIV e XV era la seconda città dopo Mosca per importanza. Nella prima metà del XVI secolo a difesa dei confini meridionali dello stato fu costruito il Cremlino di Kolomna, un monumentale impianto architettonico, conservatosi fino al giorno d’oggi. All’interno del Cremlino si sono conservati monasteri e chiese a partire dal XVI secolo. Le cattedrali, i campanili e le chiese di Kolomna presentano gli stili architettonici più diversi: l’architettura ecclesiastica russa a tenda, il barocco russo, l’arte gotica russa, lo stile classico.

Dal colle, sul quale sorge il Cremlino di Kolomna, è possibile ammirare un panorama fantastico su tre fiumi: la Moscova, la Kolomenka e l’Oka.

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Suzdal

Suzdal è una delle città più antiche della Russia, situata a 240 km da Mosca. Rimasta miracolosamente integra nel corso della sua esistenza, ci permette oggi di immaginarci che aspetto avessero le antiche città russe di provincia nei secoli XVIII e XIX: una moltitudine di chiese antiche, monasteri, piccole case ad un piano, disperse qua e là, orti. Nel XII secolo la città fu, per breve tempo, capitale del grande principato di Vladimir e Suzdal. Oggi Suzdal è un centro turistico con un’ottima infrastruttura, nel quale è possibile riposarsi e conoscere molte cose nuove e interessanti sulla cultura russa.

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Vladimir

Vladimir è situata sul fiume Kljazma, vicinissima a Suzdal, la separano da essa appena 40 km. La storia di queste città è strettamente connessa.

Vladimir fu fondata nel 1108 dal principe Vladimir Monomaco, e per questo la città porta il nome di Vladimir. Con la fondazione di Vladimir nella città si trasferì di fatto da Kiev anche la capitale dell’antico stato russo. Prima della presa della città da parte dei mongoli-tatari all’inizio del XIII secolo Vladimir giocava un ruolo politico ed economico importantissimo. Qui sorsero le scuole di Vladimir e Suzdal: di pittura di icone, di architettura, di scrittura di cronache. Molte delle cattedrali in pietra bianca di Vladimir, fra cui le cattedrali Uspenskij e Dmitrovskij del XII secolo, rientrano nel numero dei luoghi del patrimonio mondiale protetti dall’Unesco.

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Jaroslavl

Jaroslavl è un’antica città russa, fondata circa 1000 anni fa nel punto di confluenza della Volga con il piccolo fiume Kotorosli. Jaroslavl fu fondata dal principe russo Jaroslavl il Saggio, e in suo onore porta il nome di Jaroslavl. Sullo stemma della città è raffigurato un orso, in piedi sulle zampe posteriori – simbolo di forza e previdenza.

A Jaroslavl si trovano molti edifici in stile classico del XVIII e XIX secolo, molte chiese e monasteri del XVII secolo. Il centro storico della città è fa parte del patrimonio mondiale dell’Unesco. Jaroslavl è la patria del primo teatro drammatico pubblico, il cui fondatore alla fine del XVIII secolo fu l’attore russo Fedor Volkov.

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Tula

La città di Tula è situata a 193 km a sud di Mosca. La storia volle che Tula fosse una delle prime città che subirono gli attacchi nemici provenienti da sud. La battaglia più celebre, svoltasi sul territorio di Tula, fu la battaglia di Kulikovo, nel 1380. Questa battaglia è famosa nella storia russa perché fu la prima in cui le armate russe, guidate dal principe moscovita Dmitrij, ottennero una vittoria sui Tatari-Mongoli.

A Tula vengono prodotte da tempi lontani armi, - produzione che continua a tutt’oggi: è interessante a Tula il museo delle armi, ma in città esiste anche il museo dei biscotti detti <>, altra gloria di questa regione.

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Non lontano da Tula si trova il museo memoriale – tenuta di campagna del grande scrittore russo Lev Tolstoj, <>. In questa casa Tolstoj nacque, trascorse l’infanzia e, divenuto ormai uno scrittore famoso, visse in seguito lunghi anni. Nelle sue opere egli ha descritto questa casa, l’atmosfera del modo di vita aristocratico, gli alberi e la natura che circondano la tenuta. Tutto questo si può sentire ancora oggi a <>.

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Velikij Novgorod

Velikij Novgorod è una città dal destino storico insolito. Si trova lontano da Mosca, a più di 500 km a nord, sul fiume Volchov, il quale a distanza dalla città si immette nel lago Ilmen. Novgorod è più antica di Mosca, per la prima volta nelle cronache viene ricordata nell’anno 856. prima di Kiev la capitale dell’Antica Russia aveva sede proprio a Novgorod. Dal XII fino quasi alla fine del XV secolo la città si presentava come repubblica feudale di Novgorod, governata da un’assemblea popolare detta vece. All’interno delle terre russe questo fu l’unico esempio di governo democratico in tutta la storia della Russia (ci fu un’altra città-repubblica, Pskov, la quale, senza perdere la sua indipendenza, rientrava nell’insieme delle terre di Novgorod).

A differenza della maggior parte delle terre e dei principati russi, Novgorod non si sottomise al dominio tataro-mongolo: anche in questo si manifesta l’unicità del suo destino. Non a caso Novgorod era chiamata Velikij (Grande): si trattava infatti di una città ricca, economicamente e politicamente sviluppata, dedita al commercio e ben organizzata. A rovinare l’indipendente repubblica di Novgorod fu lo zar moscovita Ivan il Terribile, che alla fine del XVI secolo sconfisse crudelmente e assoggettò definitivamente la città, che da quel momento entrò a far parte del principato di Mosca.

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Kazan

Kazan è la capitale della repubblica del Tatarstan, che fa parte del territorio della Federazione Russa. Oltre la metà degli abitanti del Tatarstan sono tatari, un popolo di ceppo turco. I tatari vivono anche lungo le rive del fiume Volga, in Siberia, sugli Urali, in Kazakistan. I tatari sono musulmani, ed hanno una storia originale, tradizioni e cultura proprie.

Kazan apparteneva all’Orda d’Oro, e dalla metà del XVI secolo il canato di Kazan entrò a far parte del principato di Mosca, e poi dello stato di Mosca. Al giorno d’oggi Kazan è una città grande e moderna, e continua a svolgere un ruolo di intermediario commerciale e politico fra l’oriente e l’occidente.

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Pietroburgo

Attualmente Pietroburgo è la seconda città per importanza dopo la capitale, ma dal 1712 al 1918 ebbe sede proprio qui la capitale dell’Impero russo. Fu Pietro I a concepire e realizzare l’idea di fondare una nuova città sulle rive del golfo di Finlandia. Nel pianificare Pietroburgo, lo zar si orientò sul modello di città europee quali Amsterdam e Stoccolma. Ma la vita e le tradizioni russe, la cultura, la religione, il clima, la natura, apportarono i loro cambiamenti, e per questo, nonostante a Pietroburgo abbiano lavorato diversi specialisti provenienti dall’Europa, la città rimase tipicamente russa. L’architettura di Pietroburgo è unica, e nel 1990 il centro storico di San Pietroburgo e gli insiemi di parchi e palazzi situati nei dintorni della città sono stati inseriti nella Lista dei luoghi del patrimonio mondiale dell’Unesco in Russia.

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Non a caso Pietroburgo viene definita capitale culturale della Russia: oggigiorno qui si trovano più di 200 musei, 70 teatri, una moltitudine di biblioteche, centri espositivi e gallerie, ed hanno luogo diverse feste e festival. Tutta la vita del XIX secolo - <> - si è svolta in questa città. Tutti i più celebri scrittori, poeti,scienziati e artisti, filosofi e politici, hanno vissuto – chi più e chi meno – a Pietroburgo.

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Ma a Pietroburgo è possibile trovare non solo arte del periodo classico: è infatti una città vivace e moderna, che – ad esempio – è considerata capitale della cultura rock contemporanea russa.

Molto spesso Pietroburgo è detta <>. L’enorme, larga, viva Neva, scorre attraverso tutta la città, rappresentandone il perno e l’asse principale. Oltre alla Neva a Pietroburgo si trovano più di 100 fiumi e fiumiciattoli, e più di 20 canali. I ponti di Pietroburgo sono un’altra grande attrattiva della città. In particolare, è impressionante l’apertura dei ponti sulla Neva durante il periodo della navigazione estiva.

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Pietroburgo presenta un clima marino molto particolare: d’estate vi fa caldo, mentre l’inverno è mite e umido. Sono straordinarie le notti bianche nel periodo dalla fine di maggio alla fine di luglio: il sole tramonta molto tardi, sicché il crepuscolo serale praticamente coincide con quello del mattino. Tutta la città allora esce a passeggio per le strade, cercando di compensare i duri mesi invernali, in cui i pietroburghesi quasi non vedono il sole. La luce mistica delle notti bianche è ritratta dai pittori, ne scrivono poeti e scrittori, i compositori le dedicano la loro musica.

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Tempio e icona.

Viaggiando per la Russia, incontrerete una gran quantità di monumenti artistici, la maggior parte dei quali sono monumenti storici di carattere religioso. Al fine di gioire a pieno della contemplazione di questi monumenti, è necessario innanzi tutto avere almeno una piccola idea di quelle che siano la cultura e la chiesa ortodosse in Russia.

Lo stato presente all’inizio del Medioevo sul territorio della pianura dell’Europa orientale si chiamava Rus’ di Kiev, perché il centro di questo stato era Kiev. Lo stato era forte e influente, e a capo di esso si trovava il Principe di Kiev. Alla fine del X secolo, sotto il principe Vladimir, la Rus’ di Kiev adottò la fede cristiana nella sua variante orientale – l’ortodossia. L’ortodossa Bisanzio, con a capo Costantinopoli (che nella Rus’ era detta <>, cioè città dello zar) era all’epoca il più potente stato d’Europa. A partire da quel momento iniziarono a chiamare il principe Vladimir, che aveva battezzato la Rus’, Vladimir Krestitel (“che battezza”), e la chiesa ortodossa russa lo eresse al rango di santo.

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Insieme all’ortodossia da Bisanzio giunsero in Russia anche libri ortodossi, riti ecclesiastici, architettura, e i primi sacerdoti. I templi ortodossi, che iniziarono a costruire dapprima maestri stranieri, e poi anche locali, presentavano una pianta a forma di croce, e sulla cima una o alcune cupole. Per questo motivo tali chiese sono dette “a croce e cupola”. Fra le prime chiese ortodosse ricordiamo la cattedrale di Sofia a Kiev (inizio dell’XI secolo) e la cattedrale di Sofia di Velikij Novgorod (inizio del XII secolo).

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All’interno delle chiese russe ortodosse non ci sono né panche, né sedie; le persone assistono in piedi alle cerimonie, per quanto lunghe esse possano essere. Anche nella decorazione degli interni nella Rus’ seguivano l’esempio della grande Bisanzio: si servivano di mosaici, affreschi e icone. Non esisteva la tradizione di dedicare statue ai santi. Le icone erano disposte alle pareti della chiesa, ma soprattutto ad una parete speciale, che divideva l’altare dal luogo in cui si trovavano i parrocchiani, detta iconostasi.

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In principio l’iconostasi non era grande, e le icone vi venivano disposte in un’unica fila. Gradualmente, fino al XV secolo, l’iconostasi crebbe fino a toccare il soffitto e ad ospitare diverse file di icone. La disposizione delle icone segue regole molto severe. Al centro dell’iconostasi c’è una porta, chiamata <> ( “porte reali”). Nel corso della settimana di Pasqua, la festa più importante per gli ortodossi, le porte reali restano sempre aperte, mentre il resto dell’anno lo sono solo durante determinate cerimonie. Solo il sacerdote aveva il diritto di varcare le porte reali.

L’arte della pittura di icone raggiunse nella Rus’ una fioritura inusitata. I pittori di icone non erano soliti autografare le loro opere, per questo, salvo rare eccezioni, non conosciamo i loro nomi. Uno degli obblighi principali da parte del pittore di icone era seguire le ferree regole della scuola di Bisanzio. L’icona è simbolica, il suo fondatore doveva sforzarsi di mostrare l’eterno, il perenne. L’icona <> ai parrocchiani, spesso analfabeti, nella sua lingua. Le persone potevano “leggere” la trama senza parole, riconoscevano volti e figure attraverso dettagli e determinati colori delle vesti che si ripetevano; potevano sentire cosa si celava dietro la simbolica dei vari colori, gesti e pose dei santi. Al fine di sottolineare la natura spirituale del santo, gli artisti modificavano le proporzioni dei corpi e dei volti: il viso si faceva piccolo, tutta la figura si allungava, venivano marcati in particolar modo le pieghe e il colore della veste, etc. Nelle icone ci imbattiamo nella prospettiva <>: nella raffigurazione dello spazio l’oggetto o il viso più importante appariva di dimensioni maggiori che non uno in secondo piano, indipendentemente da come lo vede l’occhio umano. In questo modo si conseguiva lo scopo principale: la correlazione, il rapporto spirituale fra l’uomo e Dio.

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Fino al XVII secolo nella Rus’ si sviluppò praticamente solo la pittura di icone, non era nota altra forma di arti figurative. In vari luoghi e città sorsero proprie scuole originali di pittura di icone: a Novgorod, a Vladimir e Suzdal, a Jaroslavl, a Mosca e in altri luoghi.


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